Come al solito Guido Scorza, un grande conoscitore dei diritti digitali, scrive un articolo sul Fatto Quotidiano Bye bye Internet, la settimana nera delle nuove tecnologie - Il Fatto Quotidiano
mettendoci a conoscenza di tutta una serie di norme varate dal governo e dalle Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni, per allontanare internet, con i suoi progressi ed i suoi guadagni, per sempre dall'Italia, trasformando, nel contempo la rete sempre più in un televisore.
Già venerdi scorso, il governo ha detto sì alla web-tax, la legge che impone alle imprese italiane di acquistare servizi on line solo da aziende che hanno partita IVA italiana, una legge che lo stesso ministro dell'Economia ha definito anti-costituzionale e contraria al diritto europeo.
Inoltre anche l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha varato una sua nuova legge sul diritto d'autore on line, attribuendosi quindi tutti e tre i poteri dello stato ( legislativo, esecutivo e giudiziario).
Infatti ad esempio, l'Autorità potrà rivolgersi ai Provider e far dirottare automaticamente il traffico internet verso altre piattaforme.
Ma non è ancora finita qui, in quanto il Consiglio dei Ministri ha approvato un insieme di norme, sotto il nome di Destinazione: Italia.
Nella prima dovrebbe essere stabilito che per linkare, embeddare, aggregare un contenuto giornalistico, bisogna prima chiedere un permesso alle associazioni di Categoria degli Editori e pagare un prezzo concordato ed in mancanza di tale accordo, quello stabilito dall'Autorità.
L'altra norma cerca di attrarre imprese straniere nel nostro paese con una serie di benefici riguardanti la circolazione su carta ma che esclude i libri elettronici.
Ultima ciliegina sulla torta è che sembrerebbe che il ministro dei beni culturali , Massimo Bray, stia per varare un nuovo decreto, in accordo con la Siae, attraverso il quale, nelle prossime ore, stabilirà che, nel 2014, i prezzi di smartphones, tablet e PC ed anche una lunga serie di altri supporti e dispositivi di registrazione, in Italia, aumenteranno complessivamente, di oltre cento milioni di euro.
Giustamente Guido Scorsa chiude l'articolo scrivendo, " altro che "Yes, we can" in italia stiamo dicendo ed a voce alta "Bye Bye, internet".
Se poi leggete i commenti vedrete come siamo già in pieno oscurantismo, infatti c'è gente che dice "E' meglio bloccare le vendite su internet, così la gente tornerà al negozietto sotto casa".
Un discorso realmente assurdo, perchè data la diffusione estremamente scarsa della gente che usa internet e che effettua compere on line, non è certo questa la causa del fallimento dei piccoli negozi.
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